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#unaPiccolaStoria - Racconti Domenicali #20

18 APRILE 2021



E' arrivato il mese di aprile...

il che significa che siamo a un mese e mezzo (più o meno circa) dalla fine della scuola!

Qualche giorno fa ho letto un posto del collega Gianluca Lo Presti, il quale racconta il mese di aprile come il mese della stanchezza (soprattutto pensando ai bambini e ragazzi con DSA).

Condivido del suo discorso un punto molto delicato...che purtroppo è uno dei punti di maggior discussione con buona parte dei genitori con cui lavoro: svogliatezza, riduzione dell'impegno, della motivazione, "risposte indietro", chiusura, procrastinare le attività, non sono così come le vediamo! e non sono causa di...ma CONSEGUENZA!

I ragazzi sono stanchi...dunque appaiono svogliati, poco motivati, chiusi, anche arrabbiati per la nostra insistenza e il nostro ridotto ascolto delle loro emozioni (con NOI intendo adulti!)

A cosa può portare tutto questo?

Ad un aumento esponenziale degli ERRORI...che magari facevano anche prima, più o meno...però ora forse pesano di più!

La piccola storia di oggi ha proprio loro come protagonisti e il loro essere tollerati da una mamma e dal suo bimbo di quarta elementare.


M. è entrato nel mio studio quando aveva 7 anni, con lui abbiamo lavorato tanto sulle strumentalità di lettura e scrittura. Ha avuto i suoi alti e bassi ma grazie alla sua mamma e ai docenti determinati a farlo sentire incluso in classe siamo riusciti ad ottenere dei risultati che ancora oggi portiamo nel cuore.

Gli anni di scuola procedono...e con loro aumentano le difficoltà...aumenta il carico di compiti...ed aumentano i periodi di stanchezza di M.

Quando M. è più stanco, M. fa più errori, inizia ad arrabbiarsi, a non volerne sapere di lavorare in autonomia.

Il problema più grande? i compiti a casa. Non li vuole fare...gli stanno bene anche con 2000 errori...e i suoi insegnanti questo lo sanno...però con la mamma litiga sempre perchè lei vuole tutto preciso, e questo lo fa stare male!

Cerco di approfondire questa cosa parlandone con la mamma: Mamma: "dottoressa sà, io vorrei che fosse autonomo, che i compiti li facesse da solo...." Io: "questo periodo è delicato un pò per tutti. Anche chi ha sempre fatto i compiti da sè ora inizia a vacillare...siamo quasi alla fine dell'anno..." Mamma: "si vabbè, però di errori ne fa tantissimi...devo sempre stargli dietro..." Io: "cosa succederebbe se li facesse da solo?" Mamma: "lui li fa pure da solo si, ma devo sempre starlo a ricontrollare perchè fa un sacco di errori. Lui a scuola con gli errori non ci può andare..." Io: "e come mai non può andare?" Mamma: "scusi dottoressa è ovvio: poi le maestre lo riprendono!" Io: "con le maestre abbiamo parlato e mi sembra ad oggi lo lascino tranquillo facendo delle correzioni positive" Mamma: "ma se lo mando a scuola con i compiti sbagliati starà male..." Io: "e questo male, si può affrontare insieme?!" Mamma: "non so dottoressa...fa male anche a me..." Io: "cosa intende dire con -fa male anche a me-?" Mamma: "gli errori fanno male, cioè poi possono dirti che non sei bravo, o che sei stupido, a me è successo e non voglio succeda a M."


Cosa ci insegna questa storia?!

Noi adulti abbiamo un nostro modo di vivere l'errore, di tollerare l'errore...anche i bambini ne hanno uno. Il nostro modo di tollerare l'errore influenza il bambino, il suo modo di far crescere e evolvere questa tolleranza.

Le risposte di rabbia, di tristezza, di chiusura...dipendono anche dal nostro modo di adulti di tollerare gli errori e di insegnargli a farlo.


Manca un mese e mezzo alla fine della scuola...cosa possiamo fare dunque per gestire i naturali errori di stanchezza che potranno fare?!?

Le vostre risposte potranno aiutarci 🌱😊✨




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